Rivista di Diritto SportivoISSN 0048-8372 / EISSN 2784-9856
G. Giappichelli Editore

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Valanghe e responsabilità. Il pericolo di un diritto “incerto”* (di Stefania Rossi, Assegnista di ricerca di Diritto penale (Università di Trento). Avvocato. Annibale Salsa, Antropologo. Componente Comitato scientifico di Trentino School of Management.)


Sport e valanghe: analisi di un fenomeno, tra aspetti giuridici, cognitivo-comportamentali, antropologia del rischio e turismo invernale. La causazione di valanghe è una questione indubbiamente attuale se si considera che anche nel corso della stagione invernale appena conclusa si sono registrati numerosi, gravi, sinistri in danno di scialpinisti, free riders ed escursionisti; il marketing turistico, del resto, punta massicciamente sulla pratica del fuoripista, diversificando l’offerta del prodotto «neve» per soddisfare le richieste di utenti sempre più esigenti e alla ricerca di forti emozioni. Il fuoripista impone un alto livello di abilità ed autoresponsabilità, ma ‒ allorché determina episodi valanghivi ‒ importa delle conseguenze molto serie sul piano economico (per i costi legati alla gestione dei soccorsi) e sanzionatorio (per le gravi imputazioni penali concernenti il reato di «valanga colposa») [1]. L’annuale «emergenza valanghe», che investe (letteralmente) gli appassionati della montagna, viene essenzialmente indagata sotto il profilo giuridico, in ragione degli effetti lesivi; all’imprescindibile accertamento della responsabilità penale può, infatti, anche affiancarsi un’indagine sui risvolti civili ed assicurativi, che tenga conto della nozione normativa di «fuoripista» e dei confini dell’area sciabile entro cui, come noto, sussistono precisi obblighi precauzionali posti in capo al gestore. L’apporto del diritto penale e civile è, dunque, essenziale, poiché si lega al diverso tipo di contenzioso che può instaurarsi in seguito alla causazione di scaricamenti nevosi; tuttavia, il tema delle valanghe generate da sportivi in fuoripista può essere utilmente esaminato, specie in ottica di prevenzione, attraverso un approccio multidisciplinare che coinvolga, oltre alle menzionate materie giuridiche, le scienze statistiche, cognitivo-comportamentali, sociologiche ed antropologiche. Il complesso fenomeno, infatti, si sviluppa all’interno della storica contrapposizione tra le istanze proprie di una «società securitaria» e quelle espressione di una cultura della «imprevedibilità»; coinvolge contrapposti interessi sociali (la preservazione del territorio vs la libera iniziativa turistica) e risente, sotto il profilo psicologico, della propensione al rischio del singolo sportivo e dell’incidenza di una corretta informazione sui suoi processi decisionali. Ma procediamo con ordine. Uno dei tratti costitutivi più rilevanti della società contemporanea è rappresentato dalla ricerca ossessiva della sicurezza ad ogni costo; ci troviamo al centro di quella che molti scienziati sociali hanno definito «società del rischio». Tale società si ispira a modelli culturali nei quali [continua..]
Fascicolo 1 - 2018