Rivista di Diritto SportivoISSN 0048-8372 / EISSN 2784-9856
G. Giappichelli Editore

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Tesseramento sportivo e acquisto della cittadinanza italiana (di Federico Dinelli, Ricercatore nell’Università di Roma Tre, abilitato alle funzioni di professore di seconda fascia.)


The paper deals with the relationship between membership in sports and national citizenship, examining the following three aspects: the relevance of citizenship for the purpose of membership; judicial protection in respect of denial of membership for reasons related to citizenship; the incidence and possible implications of the new provision of Article. 1, l. n. 12/2016 for the general discipline of citizenship. The discussion concludes with the hope that the practice of sport by the foreign children can be enhanced by the administration and judges for the granting of Italian citizenship, in order to become an effective instrument of integration.

Tesseramento sportivo e cittadinanza hanno un quid in comune, che in termini matematici può esprimersi con la seguente proporzione: il tesseramento sta all’ordina­mento sportivo come la cittadinanza sta all’ordinamento statale. Con il tesseramento, infatti, si acquisisce lo status di soggetto dell’ordinamento spor­tivo. Con la cittadinanza non si acquisisce certo lo status di soggetto dell’ordinamento statale, perché è noto che la soggettività viene riconosciuta alla persona umana per il solo fatto di essere tale, ma comunque la cittadinanza realizza il massimo della soggettività che una persona può assumere all’interno dell’ordinamento dello Stato. Solo il cittadino, infatti, è titolare del plenum dei diritti e dei doveri che si riconnettono all’ap­partenenza all’ordinamento nazionale. L’autonomia – non certo l’indipendenza – dell’ordinamento sportivo rispetto all’or­dinamento statale non impedisce al primo di assumere come rilevante l’elemento costituito dalla cittadinanza nazionale. Quello della cittadinanza, infatti, è un requisito al quale l’ordinamento sportivo attribuisce importanza ai fini del tesseramento. L’essere cittadino dell’ordinamento statale, quindi, condiziona in vario modo la possibilità di acquisire la «cittadinanza sportiva», ovvero il tesseramento presso una Federazione ri­conosciuta dal CONI. In effetti, l’ordinamento sportivo esprime sia l’ambizione al superamento della statualità, offrendo molti spunti di riflessione agli studiosi del diritto globale, sia, al tempo stesso, l’esaltazione della nazionalità, giacché il carattere competitivo di cui è permeato presuppone che la competizione si svolga tra rappresentative nazionali. La disciplina del tesseramento è affidata agli statuti e ai regolamenti delle federazioni, che naturalmente risentono fortemente dei condizionamenti imposti dalle federazioni internazionali. Mentre, tendenzialmente, non vi sono limiti al tesseramento di cittadini italiani, vi sono, invece, vincoli che vengono posti al tesseramento degli stranieri, specialmente quando si tratti di minori di età. La ratio di queste limitazioni risiede sia nella necessità di tutelare gli interessi delle società e delle associazioni sportive nazionali e l’interesse pubblico alla valorizzazione dei vivai nazionali, sia nella necessità di tutelare gli interessi degli stessi minori stranieri (naturalmente si parla essenzialmente di stranieri extracomunitari). Alcune federazioni internazionali, infatti, tra cui la FIFA, pongono limiti al tesseramento del minori stranieri da parte delle federazioni nazionali per evitare il fenomeno del c.d. trafficking internazionale di calciatori di minore età, in quanto succede talvolta che [continua..]
Fascicolo 2 - 2016